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Sei allergico? Scoprilo

Chi si accorge dell’arrivo della primavera, ancora prima che le temperature inizino ad aumentare o che le giornate diventino più lunghe? Sono le persone allergiche ai pollini.

Le allergie primaverili sono molto diffuse e altrettanto fastidiose: 4 italiani su 10 ne soffrono e gli starnuti colpiscono fino all’80% di popolazione. Inoltre circa un terzo dei bambini sotto i 14 anni soffre di allergie di cui 10% ha l’asma bronchiale che nell’80% dei casi è associata e scatenata da allergie, il 18-20% ha la rinite allergica, il 10% la dermatite atopica. Secondo il calendario dei pollini, che varia da regione a regione, le prime allergie si verificano già nei primi mesi dell’anno con la comparsa dei pollini di alcune piante arboree come ontano, nocciolo e, in seguito, di frassino, pioppo e salice. A Marzo si osserva la presenza del polline di platano e dal mese di Aprile oltre ai pollini di numerose piante arboree come betulla, carpini, quercia e faggio, olivo, cipressopino si rilevano anche pollini di piante erbacee come parietaria ed alcuni graminacee.

Come riconoscere allergia ai pollini? Ci sono i sintomi specifici che compaiono a causa di una reazione spropositata del sistema immunitario dovuta alla presenza di antigeni che si trovano sui pollini prodotti dalle piante:

Altri sintomi che possono insorgere in associazione alla comparsa dell’allergia ai pollini sono cefalea frontale, senso di malessere generale, sensazione di stanchezza e difficoltà di concentrazione, manifestazioni cutanee (orticaria o dermatite).

Nei soggetti allergici possono subentrare, talvolta, implicazioni come prurito e gonfiore della mucosa oro-labiale, bruciore al palato e della gola, disturbi della deglutizione.

Per aiutarvi a superare meglio i periodi di picchi delle allergie, abbiamo stilato un elenco di semplici regole da seguire:

  • evitare di stare all’aperto durante le giornate secche e ventose ed areare gli ambienti durante le ore più calde della giornata preferendo l’utilizzo degli condizionatori d’aria; Nel caso di necessità di lavorare all’aperto utilizzare le apposite mascherine.
  • lavare i capelli quotidianamente, i granuli pollinici spesso rimangono intrappolati tra i capelli e la notte possono depositarsi sul cuscino, venendo così inalati;
  • evitare  di uscire subito dopo un temporale: l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggiore profondità;
  • durante i viaggi in macchina od in treno evitare di tenere i finestrini aperti.
  • una volta rientrati in casa, cambiare le scarpe e riporre le altre in un armadio in modo che non trasportino in giro le particelle allergizzanti.
  • lavare spesso i pavimenti; ma stare attenti all’utilizzo dell’aspirapolvere che può sollevare le particelle allergizzanti;
  • possibilmente togliere per il periodo a rischio i tappeti, moquette, tappezzerie e tendaggi essendo i superfici perfetti per il deposito degli pollini e polveri difficili da rimuovere.
  • e soprattutto, evitare le cure fai-da-te e rivolgersi al medico.

Per confermare un sospetto di allergia verso uno o più pollini, occorre eseguire una serie di accertamenti diagnostici, partendo dall’anamnesi, ovvero una visita allergologica specialistica, nel corso della quale valuteremo sia eventuali sintomi presenti con un esame obiettivo, che l’indagine accurata della storia clinica del paziente, che esamina l’incidenza in famiglia di disturbi allergici; i sintomi e la modalità con cui le reazioni allergiche si manifestano, lo stile di vita e la predisposizione ai disturbi respiratori infiammatori.

Dopodichè il medico prescriverà analisi del sangue e un test cutaneo, ovvero Prick test per accertare precisamente a cosa si è allergici e in che misura. Il test mette in evidenza la presenza di anticorpi IgE responsabili delle manifestazioni dell’allergia.

Per individuare i pollini responsabili si pone a contatto con la cute di avambraccio una goccia di estratto dell’allergene pollinico e successivamente viene punta leggermente con una lancetta sterile in corrispondenza di ciascuna goccia, per consentire ai componenti dell’allergene di venire a contatto con epidermide. Dopo circa 15 minuti di attesa, la cute viene esaminata per valutare la reazione agli allergeni. Nel caso la persona sia allergica ai pollini, si osserva la comparsa di un caratteristico pomfo, circondato da un’area di rossore molto simile a quello provocati dalla puntura di una zanzara. Lo specialista valuta anche l’intensità della reazione. Il Prick test è affidabile, facilmente eseguibile, del tutto indolore e può essere eseguito sia su persone adulte, sia su bambini. Oltre all’allergia agli pollini, Prick test è utile per rilevare le allergie agli peli d’animale, acari della polvere o allergia alimentare.

Se hai dei sospetti di soffrire di allergia, prenota la visita presso il nostro Poliambulatorio Specialistico con sede a San Nicolò di Celle nel comune di Deruta, nella vicina periferia di Perugia